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Galatone |
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Le prime presenze umane nella zona di Galatone risalgono al paleolitico, degli utensili in pietra e argilla sono stati trovati nell'area del "Villaggio Costante", nelle serre "Campilatini", nella grotta "Pinnella" e negli insediamenti "Rizzi" e "Spisari". In contrada Coppola un menhir testimonia ancora insediamenti umani. Un'altra importante area archeologica è la Grotta Cappuccini.
Nel II secolo d.C. e successivi il territorio Galatonese venne abbandonato, le varie aristocrazie locali e romane se ne approfittarono, possedendolo ed occupandolo in modo arbitrario. Isolati insediamenti di campagna mutarono in casali medievali, che poi scomparvero col tempo, ma ancora presenti nella toponomastica. |
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Chiesa
Matrice |
La chiesa matrice,
dedicata alla Vergine Assunta
fu edificata tra il 1591 e il
1595 sull'area di una chiesa precedente.
L'interno, a croce latina con
quattro cappelle per lato, conserva
agli altari dipinti di Donato
Antonio D'Orlando, e una copia
settecentesca del Martirio di
San Sebastiano eseguito da Mattia
Preti per la chiesa napoletana
di Santa Maria dei Sette Dolori.
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Chiesa
di San Sebastiano |
La chiesa di Sant'Antonio,
con l'annesso convento dei Padri
Domenicani sorse nel 1500 per
volontà del marchese Giovanni
Castriota, come attesta l'epigrafe
al di sopra del portale.
Ad aula unica con due altari per
lato, il tempio conserva tele
di Donato Antonio D'Orlando. L'altare
del Rosario rifatto nel 1731 da
Mauro Manieri, reca la tela della
Madonna del Rosario del D'Orlando
che esibisce lo stemma dei Pinelli.
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Chiesa
dell'Immacolata |
Sede della Confraternita
di San Giovanni Battista. Edificata
a partire dal 1642 dai maestri
Ortensio e Cesare Pugliese con
l'intento di collegarla ad un
monastero di Clarisse, che non
venne mai costruito, la chiesa
presenta una facciata sobria conclusa
da un coronamento spezzato che
si innalza per accogliere una
nicchia con la statua della Vergine,
in corrispondenza del finestrone
centrale con grate in pietra traforata. |
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Chiesa
del Crocifisso |
Fu costruita per
devozione (1623) a seguito di
un miracolo avvenuto il 2 luglio
1621 alla presenza di una decina
di testimoni.
La facciata è tripartita
orizzontalmente da cornicioni
di forte aggetto ed è ritmata
da lesene con capitelli corinzi,
mentre L'interno, a croce latina
con quattro cappelle intercomunicanti
per ogni lato e cupola su tamburo
ottagonale all'incrocio col transetto,
è sfarzosamente decorato.
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